Smart Dockers: un concept di progetto per il riutilizzo degli spazi esterni degli “ex Magazzini del Sale” di Genova

smart dockers

Il project work dal titolo “Smart Dockers” è stato presentato da alcuni studenti che hanno partecipato al corso di perfezionamento “Smart City: pianificazione e sviluppo economico territoriale“, svolto tra aprile e maggio 2018 presso il dipartimento di Economia dell’Università di Genova.

P. Biase, R. Ciocca, P. Danti, L. Ferraiuolo, S. Piazze

Abstract

Smart dockers è un concept progettuale che definisce alcune ipotesi di riutilizzo degli spazi esterni degli “ex Magazzini del Sale”, con l’obiettivo di definire una riqualificazione energetica sostenibile e innovativa dell’area.

Contesto di riferimento

Il Comune di Genova nel 2015 ha approvato il Programma di valorizzazione dell’immobile “ex Magazzini del Sale” di via Sampierdarena, definendo gli obiettivi e le strategie di tutela e recupero.
La scelta di quest’area per il nostro progetto è dovuta a:

  1. presenza di ampi spazi all’aperto
  2. possibilità di riconversione alla mobilità lenta
  3. necessità di riqualificazione
  4. adiacenza a poli culturali
  5. possibilità di collegamento con piste ciclabili
  6. presenza di molte attività commerciali
  7. collocazione nel terzo Municipio, per n° di abitanti [1]

L’obiettivo è di dar vita a una struttura che consumerà ed inquinerà meno, e potrà vantare una maggiore offerta di servizi per il cittadino. Mantenere le identità di un quartiere facendo tesoro delle esperienze e del tessuto esistente è fondamentale per ripensare un luogo, riscriverne la mappa e dargli una nuova specifica vocazione.

Il progetto

Il progetto elaborato dal gruppo di lavoro prevede il raggiungimento degli obiettivi mediante la costruzione di un’isola digitale che possa integrare:

  • la produzione energetica sostenibile e innovativa, previa riqualificazione energetica dell’edificio mediante opere edilizie
  • la nascita di un luogo fisico dove affrontare il problema del digital divide, e dove il futuro cittadino digitale potrà ottenere supporto da istituzioni, aziende e associazioni del territorio
  • l’erogazione di servizi digitali istituzionali
  • l’installazione di tecnologie in grado di rilevare la presenza di persone in movimento e di analizzarne i comportamenti mediante l’utilizzo della tecnologia wifi e reti intelligenti, garantendo l’applicazione di tecnologie evolute di gestione della mobilità pedonale, ciclabile e veicolare, e della sosta
  • la presenza di sensori di monitoraggio (qualità aria, presenza veicoli e pedoni, flussi di traffico interni e limitrofi, luminosità)
  • la realizzazione di una rete illuminante intelligente telegestita
  • la realizzazione di idonee aree di transito e sosta suddivise per categorie di utenza, di parcheggi di interscambio, zone 30 Km/h, stazioni di ricarica veicoli elettrici

Servizi per il cittadino

I servizi che, a titolo esemplificativo, possono essere resi disponibili sono:

  • Free Wi-Fi
  • Colonnine di ricarica per smartphone, tablet, pc e veicoli elettrici
  • Totem touch-screen con indicazioni turistiche o servizi digitali istituzionali
  • Schermi per la rappresentazione in tempo reale dei principali indicatori rilevati dai sensori
  • Servizi Hand Free to use, app in background senza necessità di intervento degli utenti

Sensori e monitoraggio

Lo scopo nell’utilizzo di sensori è di monitorare le infrastrutture e produrre una rete distribuita di sensori intelligenti che possano misurare, in modalità wireless ed in tempo reale, una serie di parametri per una gestione più efficiente dell’area. I sensori andranno a completare la rete già esistente in città e saranno un laboratorio per sperimentare la raccolta di nuove informazioni: inquinamento acustico, quantità di traffico, utilizzo dei parcheggi di interscambio e modalità di fruizione dei servizi di mobilità e sosta.
Le informazioni raccolte dai sensori dovranno essere rese disponibili in formato open data, in modo tale da stimolare le buone pratiche di riutilizzo e l’implementazione di servizi che possano sfruttare queste informazioni per migliorare la qualità dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione verso il cittadino e per migliorare la qualità di vita degli abitanti in modo efficiente e sostenibile. Tramite gli open data e i servizi costruiti su di essi, i cittadini potranno osservare i principali parametri di qualità del quartiere: il coinvolgimento degli abitanti può dunque innescare pratiche di buona condotta anche dal punto di vista del risparmio energetico e della mobilità urbana.
La presenza di un parcheggio di interscambio auto-bicicletta potrebbe essere supportato dall’attivazione in tempo reale di tariffe scontate in caso di avvicinamento ad una soglia critica di qualità dell’aria o di un certo volume di traffico veicolare, e dal ripristino delle tariffe standard quando la criticità è risolta.

Sostenibilità ambientale e energie rinnovabili

Scopo delle opere nel campo Smart energy è quello di rendere l’edificio non solo autosufficiente dal punto di vista energetico ma anche un mini polo tecnologico per quanto riguarda la produzione di energia. I sistemi di produzioni saranno innovativi, a ridotto impatto ambientale e avranno la possibilità di essere monitorati in simultanea, in maniera semplice e complessiva.
Considerate le condizioni attuali dell’edificio è necessario progettare preventivamente un cappotto termico esterno, in modo tale da ridurre le dispersioni e di conseguenza la spesa necessaria al riscaldamento della struttura.
Inoltre proponiamo l’installazione di infissi intelligenti in biossido di vanadio (VO2), dispositivi capaci di regolare in modo naturale le temperature all’interno di un edificio.
Inoltre si potrebbero installare i seguenti impianti di produzione:

  • impianto di microcogenerazione (metano, energia solare, utilizzo di pannelli ibridi), grazie al quale sarà possibile produrre energia termica ed elettrica in contemporanea
  • aerogeneratori di piccola taglia (microeolico), da posizionare sul tetto
  • sistemi di produzione da energia solare mediante pannelli fotovoltaici, pannelli ibridi,
  • solar tiles (tegole solari) integrati con sistemi di accumulo
  • Walkee, sistema innovativo di pavimentazione per produrre energia grazie al fenomeno piezoelettrico, sviluppato presso il Politecnico di Milano

L’idea è quella di coprire il fabbisogno termico dell’edificio grazie all’impianto di cogenerazione e utilizzare gli altri sistemi come ausiliari, permettendo così la produzione di energia destinata all’immissione in rete e/o allo stoccaggio.
Riveste fondamentale importanza l’utilizzo di sistemi di storage di energia elettrica, grazie ai quali si potrà immagazzinare l’energia prodotta in eccesso ed utilizzarla nei periodi di maggior bisogno, oltre ad alimentare colonnine di ricarica per veicoli elettrici e dispositivi elettronici.
Si sottolinea l’importanza di carattere sociale che potrebbe ricoprire l’utilizzo di un pannello di controllo interattivo, gestito da un software di monitoraggio e analisi dei consumi energetici che si integrerà nei servizi gestiti dall’unità di telecontrollo presidiata h24.
Il pannello fornirà in tempo reale indicazioni su:

  • energia prodotta/consumata
  • risparmio dovuto alla minore spesa di combustibile
  • quantità di CO2 non immessa in atmosfera
  • ricavi dovuti agli incentivi di cui godono gli impianti di cogenerazione

Inoltre potrebbe consentire di:

  • aumentare la consapevolezza dei consumi energetici (tematica sconosciuta al 90% degli italiani [2]) e capire quali problemi di carattere locale e globale possano derivare dall’uso scorretto e inconsapevole dell’energia
  • sensibilizzare maggiormente le persone su tematiche quali emissioni inquinanti (derivanti dai metodi di produzione di energia tradizionali) e surriscaldamento globale

L’idea è quella di conferire al pannello una funzione didattica; per questo motivo deve avere un linguaggio chiaro, semplice, immediato, comprensibile a tutti.

L’elemento vincente: coinvolgere i cittadini

Gli elementi tecnologici sono sicuramente utili e sono da considerare come facilitatori dell’innovazione.
Ma, soprattutto per quanto riguarda l’Italia (e ancor di più la città di Genova) il tema che dev’essere affrontato con decisione è quello del digital divide e dell’alfabetizzazione digitale.
Non può esistere un cittadino digitale senza aver preventivamente diffuso conoscenza e consapevolezza in tutti gli strati della popolazione.
Un servizio digitale, ancorché perfettamente funzionante dal punto di vista tecnico, per essere fruibile dai cittadini deve restituire un beneficio immediato e tangibile (minor fatica, costo o tempo).
Cultura, comunicazione bidirezionale, governance e budget sono i quattro elementi chiave per aumentare la diffusione di servizi digitali, soprattutto in un’ottica inclusiva che non lasci indietro nessuno, con particolare attenzione verso le fasce di popolazione meno abbienti o meno scolarizzate.
È dunque opportuno creare all’interno dell’isola digitale, un punto di incontro fisico, eventualmente con un co-finanziamento misto pubblico-privato, che permetta ad amministratori pubblici e cittadinanza attiva di condividere percorsi e visioni comuni.
Si propone di creare, all’interno di Smart Dockers, un punto di ascolto e di supporto digitale, dove il cittadino può rivolgersi per imparare ad utilizzare i servizi digitali o, più in generale, per avere supporto da parte dei facilitatori digitali sull’utilizzo della tecnologia e dei servizi online. A tal fine è importante l’esperienza dei Punti Roma Facile, o del progetto Punto Genova Digitale gestito nella nostra città dall’Associazione Open Genova.
Il massimo beneficio si potrebbe ottenere con una governance istituzionale, ovvero con un amministratore pubblico che:

  • ricopra il ruolo di coordinatore delle attività
  • garantisca il coinvolgimento dall’alto delle strutture comunali e/o municipali per la definizione dei contenuti
  • possa agevolare il processo di trasformazione verso il cittadino digitale, mettendo a disposizione gli spazi pubblici diffusi sul territorio

Mobilità sostenibile

Uno degli assi principali di ogni smart city è quello che riguarda la mobilità sostenibile, intesa come quella serie di azioni volte alla promozione della cultura dell’intermodalità dei mezzi di spostamento ovvero alla realizzazione di forme di spostamento alternative all’utilizzo sistematico dell’auto privata.
La mobilità sostenibile è in grado di diminuire gli impatti ambientali sociali ed economici come l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra, l’inquinamento acustico, la congestione stradale, l’incidentalità, il degrado delle aree urbane.
L’area esterna agli “ex magazzini del sale”, con parcheggi di interscambio, potrebbe rappresentare una base di partenza per i sistemi di mobilità alternativi:

  • bike sharing: stazioni di biciclette a pedalata assistita
  • car pooling: condivisione di un mezzo di trasporto privato da parte di più persone che percorrono lo stesso tragitto
  • car e scooter sharing: modalità di trasporto di persone al servizio dei cittadini e degli avventori occasionali
  • van sharing: la condivisione di furgoni rivolta soprattutto agli operatori commerciali, ma anche ai privati

Sulle vetture del vehicle sharing potrebbe inoltre essere installata una applicazione che permette all’utente di scegliere la propria destinazione grazie ad un criterio di selezione e filtraggio semantico dei “punti di interesse” classificati per categorie motivazionali.

Il ruolo delle imprese

Riveste particolare importanza il coinvolgimento nel progetto di imprese (in co-financing e/o per fornitura di beni e servizi) e di associazioni che operano nel digitale per consentire la co-progettazione dei contenuti e per dare un contributo in termini di risorse umane che possano ricoprire il ruolo di facilitatori digitali.
L’area in oggetto potrebbe avere capacità attrattiva nei confronti di imprese che possano trovare spazi opportuni per realizzare attività di co-working, laboratori o centri servizi. Si potrebbero individuare spazi espositivi, show room, anche gestiti a rotazione, che possano concorrere a definire ed identificare un polo/distretto, dedicato a start-up o ad imprese costituite da giovani.

Conclusioni

Crediamo che la combinazione di elementi di sostenibilità ed efficienza energetica, unita alla disponibilità di servizi informatici e digitali, possano contribuire a migliorare la qualità di vita di ogni cittadino.
Riteniamo, ad esempio, che il pannello di monitoraggio dei consumi abbia una funzione di primaria importanza perché può promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi da parte dei cittadini.
Le idee proposte in questo progetto non sono necessariamente legate in maniera univoca alla riqualificazione del solo edificio in oggetto; riteniamo che esse possano essere prese come spunto per altri progetti, data l’assoluta ripetibilità delle singole soluzioni, applicabili anche a contesti differenti da quello preso in esame.
Buone pratiche, processi innovativi e sostenibili di produzione energetica e soluzioni per fornire servizi ai cittadini possono crescere e diffondersi in perfetta sintonia con quello che noi riteniamo possa essere un processo di crescita e sviluppo smart della nostra città. Riqualificazione ambientale, eco-innovazione, risparmio energetico diventano concetti all’ordine del giorno, ed è di fondamentale importanza prevedere un piano per la creazione di consapevolezza di tali tematiche in tutti i cittadini.
La strada da percorrere per arrivare a definire Genova una città smart è molto lunga, faticosa, ricca di ostacoli e difficoltà. Ma siamo anche fermamente convinti che con impegno, determinazione e guardando tutti insieme in un’unica direzione, si possano fare dei passi importanti verso un obiettivo comune e di interesse collettivo: una migliore qualità della vita per tutti noi.
 

Fonti

1 http://statistica.comune.genova.it/pubblicazioni/download/Atlante/atlante_dem2007.pdf
2 https://economia.ilmessaggero.it/flashnews/bollette_9_italiani_su_10_non_conoscono_i_propri_consumi-3717790.html